Puoi leggerla, puoi afferrarla come un suono, in un attimo dove vivi il silenzio e non puoi fare a meno di ascoltare, ascoltare la sua musica.
E se ti metti ad osservare una barca a vela, puoi percepire immediatamente il suo soffio come una volta hai fatto, forse senza sapere, dove avrei portato le mie opere.
C’è chi si siede accanto a me, e non sa nemmeno chi sono, da dove vengo, eppure si siede e guarda da vicino la passione che metto nel cammino, trovando lettere sparse nelle terre deserte.
Ed io non ho creduto possibile che un giorno avrei chiesto al mondo, la mia presenza, perché mi sentivo fuori, e chi si sente così non sa quando è il suo tempo, il suo tempo.
Sono stata nel porto e ancora quel faro mi ha ridato la speranza, ed ho perduto quell’insicurezza, senza trattenere più il dubbio e quella mano amica, mi ha di nuovo presentato al giardino, dove stavano coltivando il grano.
Mi sono sentita un giorno una piccola stella, talmente piccola da non essere vista, ma c’ero, esistevo, me lo ha confermato il senso del mio cuore, che come un fuoco si è acceso.
Si è posata nel volto una carezza, quando una notte mi stavo per addormentare, non sapevo da dove arrivasse, ma da dentro, ho riconosciuto la dolcezza materna, che invitava me ad avere forza, forza.
Non so se avrei dovuto piangere, forse altri lo avrebbero fatto, forse altri avrebbero detto parole, ma io ho solo riposato con serenità e mentre la notte era ancora presente, il domani non mi faceva temere nulla.
Avevo appena sorriso e solo chi mi è vicino, poteva aver visto questo, avevo appena ridato alle braccia la consapevolezza che erano state accolte, avevo donato al mondo il mio contributo e all’improvviso, è ritornata quella panchina, quel momento, quella gioia tanto sentita, e quel mio passo sempre più veloce, e quelle lacrime vive di gioia, e quella dolcezza, quella fioritura di una vita ormai priva di dolore.
E’ la mia vita che continua a premere sulle pagine, per dare quell’Amore che fin da bambina, ha portato le mie mani a pregare, è la mia vita che adesso si posa nelle lodi e c’è chi sente questo anche a distanza.
Ho avuto freddo, ho avuto sete, sono stata malata, ma non ero una Luce, ma una vita, un dono che solo Dio ha amato prima di me.
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