“Non ci sono parole, dice il cuore, se non hai la porta aperta della tua vita verso la Luce, non ci sono momenti che ricordi se non hai appoggiato le piccole cose sul tuo passo, che si emoziona per un nuovo sì.
E allora si cammina, e anch'io mi appoggio sulle gocce di una pioggia per vivere il senso della purezza, e allora dico che nonostante tutto io sono qui, qui a parlare a quelle case che tra poco accenderanno una speranza, perché il Bambino Gesù anche in questo Natale, ci vuole dire parole d’amore.
Ho respirato il silenzio di una preghiera, ho dettato ancora lettere alle persone che mi stavano intorno, ma quello che stavo facendo era solo un mettere in movimento un fiume, per irrigare la terra.
Mi sono ritrovata a guardare le mie mani ancora una volta sopra le note, mi sono ritrovata a divulgare un messaggio, ma cosa, cosa stavo facendo?
Non mi ero nascosta, non avevo avuto timore, ma avevo fatto un passo in avanti e avevo appreso che il mio viaggio, non era altro che un giorno di gioia per tutti, e così ho chiamato ad alta voce i miei anni, sono partita verso quella grotta e mi sono inginocchiata, adorando ancora una volta l’Amore.
Non c’erano parole che venivano posate nella mia mente, perché quando si sta davanti all'Immenso, bisogna chiudere tutto quell'udito esterno e lasciarsi conquistare da quello interiore.
Ho detto alla mia casa che non avrei tardato a portare a loro, una piccola giornata di sole, ho detto al mio cuore che non si sarebbe sentito solo ma che avrebbe avuto compagnia, perché molti sarebbero stati dentro di lui.
Ricordo il mio primo passo, quando da bambina mi hanno lasciata continuare da sola, per non appoggiarmi più alle mani familiari, ma a quelle che un giorno avrei chiamato le Mani di Dio.
E poi ancora l’abbraccio della melodia, come se ad un tratto quel suono di campane diventasse la mia patria, la mia dimora, il mio Tutto.
Valentina Guiducci
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