Siamo arrivati al confine di noi, siamo stati travolti dalla metamorfosi di una fede, che ci ha presentati alla scelta di attraversare una Via, con la veste umile.
Abbiamo gridato all’inizio la nostra impotenza, su quello che ci veniva chiesto, abbiamo ferito le nostre gambe, perché facevano un percorso che non aveva logica umana, ci siamo aggrappati alla fermezza di essere noi, i condottieri di una decisione.
E cosa siamo, cosa sappiamo compiere?
La risposta è stravolgente, perché non siamo altro che un respiro, un semplice alito di vita che si posa, come uno sguardo, su ogni giorno dove non sai mai, se vi sarà pace o guerra!
Apriamo le mani e se, un raggio di sole ci viene incontro, siamo lieti di accoglierlo, apriamo le mani e non facciamo resistenza ma, quello che dovremo fare, è prendere il suono e, di quel suo vortice, emozionare anche il prossimo, così da non restare nella solitudine, ma nella condivisione.
Restiamo interdetti se, all’improvviso, ci viene presentato il domani, il domani come una cara insostenibile incognita, ma perché non abbiamo fiducia, fiducia!
Un giorno abbiamo letto della Buona Battaglia, un giorno abbiamo vissuto questa sua forza in noi, come se la fede ci chiamasse, a rilegare più forte le pagine della nostra esistenza, come se tutto fosse una scoperta dove il cuore innamorato vive, dove il cuore innamorato sorride, dove il cuore innamorato non si sorprende se, affacciandosi alla Porta, vede la Vera Bellezza in una battaglia che è, solo un invito alla conversione, e allora viene da dire, con una lacrima che ti scivola nel volto:”Eccomi Signore, si compia in me la Tua Volontà.” Così sia.
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