E’ contenere e mai sbalordire, è capire che non si è utili e adatti ad un passo se quella strada non ha reso te una nota armoniosa e se questo accade ci sono speranze che una lettera si apra e che sia letta nelle case come se davvero tutto potesse essere possibile.
L’essenza della vita ci trasporta in quelle righe di chi ha scritto per noi il sentiero più bello, vorremo arrivare alla completezza, vorremo scivolare e mai strofinare le gambe nella fatica, vorremo cercare i gabbiani e metterli in un mare pulito e un cielo sereno per toccare la giusta porzione di bene, ma ancora siamo dei piedi che non stanno al passo di una danza perché non vogliono credere e si sentono persi.
Abbiamo espresso un desiderio e una stella è scesa dal cielo e il suo brillare ci ha fatto riordinare le idee alleggerendo la mente, siamo rimasti conquistati dalla forma e abbiamo preso parte di quello che è l’orizzonte immerso nella giovialità.
Siamo eterogenei e forse anche illustratori di una conoscenza interiore, stiamo attraversando il nostro caro deserto senza rendere conto al tempo, stiamo sconvolgendo il sospiro e comunicando al respiro che tutto sta procedendo con il senso della guarigione da cose terrene. Apprendiamo il controllo di questo viaggio che ci porterà i seguaci di una lotta contro i cari idoli, apprendiamo il senso di questa misteriosa divinità che ci prende in totalità, siamo, siamo solo periodi di una testimonianza mai interrotta, questo ci diciamo in fraternità, quando alziamo gli occhi, e il cielo pare più vicino, come una mano pronta in nostro aiuto.
Presto, presto saremo al di là di quello che è il vero sogno da realizzare, presto non avremo il linguaggio teso, ma leggero, presto non ci faremo guidare dalla fretta, ma dalla calma, presto non ci saranno porte chiuse, ma aperte e questo non avrà altro che una tenera devozione in un abisso dove ritroveremo i giorni della gloria. Siamo coscienti che ogni attimo sarà come una polvere soffiata dal vento, siamo protetti, però dalla Luce e questo è per noi il senso, infatti, abbiamo visto i predicatori riemergere dalla marea, sembravano corrosi dalla liturgia, ma in verità avevano centrato il verso di una vita per il prossimo.
Non siamo e non saremo mai concordi adesso, ma un mattino, dove questa riflessione, sarà capovolta e riassettata su un tavolo, forse non capiranno che quello che è stato ritrovato non è una legge, ma una lettera aperta a tutti, solo questo, lo conferma chi scrive. Ed è una verità, una verità afferrata, come, quando correndo, ti trovi davanti una cara fonte dove, senza pensare, appoggi le labbra per dissetarti, ed è una via dove non sei solo, perché hai scoperto una carità e, di quella sua gentilezza, ne resti innamorato e, quando si ama, non si ha il dubbio, ma solo il senso di chi ha capito il viaggio più importante della propria esistenza.”
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