Nell'abisso delle stagioni che
ho attraversato
si sono udite parole, erano
nuove, il vento
le aveva appoggiate sulle mie
mani ed io
come una bambina le ho portate
in giro su di una mente
che voleva ancora restare
nella fantasia.
E’ venuto il tempo di portare
quelle loro
armonie al di fuori della mia
stessa vita,
così le tue carezze mi hanno
trattenuto un pianto che prima
o poi
sarebbe nato,
come sempre sei penetrato
sussurrandomi
la vera beatitudine,
come sempre hai volato nel mio
eco
d’amore portandomi l’azzurro,
ho indossato la veste che
tenevi per mano
per vivere di una profondità
eterna,
ho gridato nell'aria e appesa
su di un filo,
ho augurato al mondo la pace,
ho chiuso gli occhi e le dita
ho sentito vibrare.
Avrei voluto cantare,
avrei voluto danzare,
avrei voluto scrivere
avrei voluto sorridere,
ma umilmente tu mi hai fatto
vivere tutto questo
quando non lo pensavo, grazie
amico mio.”
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