La corsa verso la felicità...


























Mi sono allenata, ho muscoli pronti, la forza adatta, per questa corsa, corsa, che ha scelto questo momento come quando si inizia un libro nuovo, perché sono tra le righe di parole che cerco in ogni passo per regalare il cuore a chi ha detto di non averlo trovato.
Non è un miraggio, non è una canzone che risento continuamente, ma è solo un movimento di gambe verso chi non sa contenere dentro un soffio di tenerezza, non è un'invenzione, ma è la mia vita che penetra su questa strada.
Ho guardato anche adesso il silenzio della mia anima attraverso un raggio di sole, che anche adesso è venuto dolcemente sul mio volto, ho avvertito che il vuoto che era in me, non c'era più, così ho detto a queste piccole gocce di sudore che mi basto da sola!
Mi hai visto come un pesce che non aveva la sua acqua, mi hai visto come una persona che non sarebbe riuscita ad attraversare l'oceano, ma perché hai pensato questo?
Guardami....sto correndo verso la felicità e tu apri le braccia e fai finta per un attimo di essere un maestro d'orchestra, lascia che quest'aria sia una melodia, lascia che questa mia corsa possa toccare quel nastro e non smettere mai di sognare questo mio sorriso, perché presto sarà realtà.
La corsa della felicità non è altro che un interminabile proiezione verso quel punto che ancora non vedo, ma so che c'è, la corsa verso la felicità non è altro che questo momento dove nemmeno tu puoi bloccare uno slancio di gambe, che hanno un ritmo, un ritmo davvero unico.
Sembra che al di là di quella montagna mi possa aspettare una coppa, sembra che al di là di questo mio respiro ci sia un'altra vita che ogni attimo fa di me una lacrima che ormai è diventata una donazione di sé dove ho ritrovato una speranza.
Ecco la mia felicità, ecco la mia felicità, prepara una tovaglia bianca e distendila su di un prato ed io ti dirò che mi sono tenuta stretta alla mano di Dio per arrivare a quel silenzio che mi mostrava un'immensità dove io ero solo un puntino che portava con mani tremanti un alito dove era ormai visibile la mia voce in mezzo ad altre voci.
La mia felicità non la dimenticare....non la tenere in soffitta, non la tenere in un cassetto, ma accoglila come quando è Natale e quella gioia ti porta al cuore una voglia di essere nuovo...e  ti fa prendere uno strumento e intonare un canto, un canto, perché anche questo per me è vivere, vivere!
Continuerò a correre e magari un mattino mi vedrai davanti alla tua porta soltanto per una frazione di secondo, chissà se avrai modo di venire dietro a me, chissà se farai in tempo a salutarmi, ma di certo stai certo che avrò lasciato nel tuo giardino un dono, un dono, aprilo e capirai.


Valentina Guiducci


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