Abbiamo fatto molta strada, abbiamo guardato il cammino con gli occhi di chi si aspettava sempre un piccolo segno, abbiamo sorriso, abbiamo pianto, per poi ritrovarci qui con lo sguardo dritto verso un sole....
Eravamo uno scrigno da tenere nelle mani, poi siamo diventati un itinerario per molte persone e adesso, ci siamo appena lasciati sorprendere da questa cara marea interiore, che ti sta facendo mettere fuori il volto!
Il volto che hai sempre detto fosse uno pensiero e non un incontro con la gente, mentre ora, ora, ti dico:
"Più che puoi metti questa tua vita a disposizione di un sorriso che ha bisogno ancora di te."
Hai voglia in dei momenti di scontrarti con l'umore che non è mai uguale, hai voglia di conoscere il segmento che ti unirà al domani ora, ora, vuoi fare in fretta, vuoi arrivare....ma ogni cosa ha il suo tempo!
Non c'è fretta, ma mettiti in testa la passione di gustare la vita, mettiti nel cuore la consapevolezza che puoi lasciare questo peso che hai nella schiena, ma non la croce, perché è adatta a te.
Mi hai fatto capire tante cose e se una persona mi fermasse per strada, riuscirei solo ad indicare con il dito il cielo, perché tu mi ha presentato una purezza che io ho chiamato sempre il canto di un'anima viva.
Siamo vicini ormai, non ti mettere nelle mani altri attrezzi, perché siamo quasi arrivati, vedrai tra poco saremo voci in mezzo ad altre voci, non ti renderai conto nemmeno di essere parte di quella che tu chiamerai confusione, ma poi sarà l'abitudine.
E se vorrai stringermi la mano più forte tu fallo, non restare chiusa in te, e poi, poi sarà il centro del tuo cuore che uscirà e quello che accadrà sarà solo libero, libero, libero.
Ho atteso questo tuo vivere come un bambino che aveva una conchiglia tra le mani, perché volevo sentire il tuo vivere nella scelta divina, ho guardato tante albe e tanti tramonti senza fermarmi, perché quella pace che ti avvolgeva era per me la certezza che eri in cammino.
Forse non sapevi, non sapevi che un giorno ti avrei bussato al cuore, forse non immaginavi che ti lasciassi un ardore, un ardore che ti ha fatto andare ad accendere una candela in chiesa.
E così, così sono rimasto nelle filature di grano, per chiamarti ancora una volta, per farti capire che nessuna tua ferita è stata abbandonata, ma curata, e così mi hai guardato e mi hai abbracciato in un solo istante perché non avevi mai smesso di amarmi.
Ma cos'era per te amare?
Ebbene adesso, adesso più che puoi riavvolgi il nastro della speranza, adesso più che puoi vivi più di ieri, più di ora, vivi e poi vai verso il tuo futuro senza pensiero, perché ti chiedo di non averne, ma sii serena, alza, alza quella tua voce come se fosse la vela e navigherai in acque tranquille.
Offri questo momento a chi sta seduto in una sedia e non sa cosa mangiare, offri questo momento a chi anche da lontano si mette a gridare perché si sente straniero eppure parla la tua stessa lingua.
Se l'amore potesse ora spalancare ogni porta, se l'amore in questo secondo potesse essere visto con gli occhi di chi crede, se l'amore fosse un'immagine io vorrei vederlo come un cerchio dove tutti si prendono per mano, perché non c'è colore di pelle che ci possa dividere.
Valentina Guiducci
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